Il pomodoro ciliegino si coltiva ormai in quasi tutte le regioni italiane ma, in modo particolare, nella zona sud-est della Sicilia, dove le caratteristiche climatiche ed ambientali sono più idonee. In commercio lo si può trovare in tutto il periodo dell’anno. Questo tipo di pomodoro sviluppa i suoi frutti a grappoli ed ogni grappolo può avere fino a venticinque pomodorini. I frutti di questo ortaggio si presentano rotondi, di colore rosso vivo, con un gusto dolciastro e sono molto usati in cucina per preparare insalate ma anche da magiare da soli. Essendo una pianta che riesce ad adattarsi a diversi ambienti e climi, ormai la vediamo coltivata in tantissime zone ed anche nei giardini ed orti familiari. Di tipi di pomodoro ciliegino ne esistono diversi, ognuno con caratteristiche diverse: Cherry, Pepe, Chipano ecc., nei paragrafi successivi vi spiegheremo le caratteristiche delle principali varietà.
Tutte le parti verdi della pianta sono tossiche, in quanto contengono solanina, un glicoalcaloide steroidale che non viene eliminato nemmeno per mezzo dei normali processi di cottura; per tale motivo, il fusto e le foglie non vengono utilizzati a scopo alimentare.
Anche il frutto contiene solanine (α-tomatina e deidrotomatina) ma in quantità molto basse: il frutto maturo rosso ne contiene da 0,03 a 2,3 mg/100 gr di peso fresco, il pomodoro giallo-rossastro per insalata ne contiene mediamente 6 mg/100 gr di peso fresco, mentre il pomodoro verde per insalata ne contiene mediamente 9 mg/100 gr di peso fresco[8][9]. Va precisato che il pomodoro verde per insalata si trova in realtà all’inizio della maturazione e contiene una quantità di solanine assai inferiore al frutto verde completamente immaturo, dove il contenuto di solanine può superare i 50 mg/100 gr di peso fresco[10].
Il frutto maturo è ricco di principi nutritivi, seppure a basso contenuto calorico, ed è comunemente utilizzato a scopi alimentari, in insalata o come ingrediente nella preparazione di salse e piatti cotti, come la pizza. Il succo o il centrifugato di pomodoro, assunti come bevanda rendono disponibile all’organismo una quantità significativa di licopene, un antiossidante che si ritiene possa svolgere una certa funzione protettiva rispetto al rischio di tumori alla prostata[11][12]. Il succo di pomodoro costituisce anche, con l’aggiunta di vodka, tabasco, limone, sale e pepe, la base di un cocktail Bloody Mary, solitamente servito come aperitivo (viene talora chiamata Virgin Mary la versione analcolica dello stesso cocktail, che si riduce a succo di pomodoro condito come sopra).
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