Chi dice inverno dice mandarini, uno dei frutti più amati in assoluto. L’albero del mandarino (citrus reticulata) produce l’unico frutto dolce della famiglia originaria degli agrumi, a cui appartengono anche il cedro e il pomelo (da non confondere con il pompelmo): questi tre frutti sono ufficialmente considerati gli antenati da cui derivano tutti gli altri agrumi che conosciamo.
Il mandarino è un tipico frutto invernale originario della Cina e delle zone tropicali dell’Asia, arrivato in Europa come pianta ornamentale nel XV secolo, chiamato così in onore delle massime autorità imperiali cinesi, conosciute come “i mandarini”.
“Mandarim”, in portoghese, indicava quello che viene considerato uno dei frutti più antichi al mondo, utilizzato solo successivamente per ricette tipiche (torte e marmellate di mandarini) fino ad entrare definitivamente nelle varie culture locali, tra cui quella italiana.
Oggi i mandarini sono un classico spuntino invernale, da mangiare dopo pranzo e cena o durante la giornata. Il successo di questo frutto è dovuto al suo inconfondibile – e irresistibile – profumo, ma anche e soprattutto alle sue proprietà benefiche. Gli spicchi di mandarino, piccoli e ricchi di polpa, sono dei veri scrigni di benessere e salute, grazie all’elevato contenuto di vitamina C.
Proprietà e valori nutrizionali dei mandarini
Preziosi alleati di salute, benessere e bellezza, i mandarini sono una fonte inesauribile di proprietà benefiche. La presenza della vitamina C li rende il frutto ideale da mangiare in inverno, come snack salutare, quando le difese immunitarie si abbassano: questa vitamina idrosolubile, che deve necessariamente essere assunta attraverso l’alimentazione, ha un enorme potere antiossidante e ha la capacità di innalzare le difese immunitarie, difendendo l’organismo dall’insorgenza di infiammazioni, febbre e raffreddore. Negli anni, il mandarino è diventato un vero e proprio simbolo di protezione dai malanni invernali, ma va detto che la comunità scientifica tende a spaccarsi in due sulla questione: è vero che la vitamina C riduce le possibilità di contrarre febbre e raffreddore? I mandarini sono annoverabili tra i cibi contro il raffreddore e l’influenza?
La risposta, come spesso accade, è nel mezzo: è certamente vero, insomma, che la vitamina C può aiutare a combattere alcuni sintomi tipici del raffreddore, riducendone l’intensità, e che questa, essendo una molecola essenziale per l’autoregolazione e il corretto funzionamento dei globuli bianchi, stimoli e attivi le difese immunitarie. Ma, vista la scarsità di prove scientifiche e certezze, è importante precisare che la vitamina C – contenuta in alte quantità nei mandarini – non può essere unica e diretta responsabile del benessere fisico di una persona. In sintesi: i mandarini fanno bene? Decisamente sì.
Oltre alla vitamina C, il mandarino ha proprietà terapeutiche sotto ogni aspetto: la buccia, ad esempio, è ricca di proprietà antiossidanti, capaci di contrastare i radicali liberi che danneggiano le cellule sane del corpo. Anche per questo viene utilizzata dall’industria cosmetica: la sottile e granulosa buccia del mandarino – di colore arancione – contiene infatti degli oli essenziali (un liquido di colore giallo oro) molto utili per la cura e l’idratazione della pelle. Da un punto di vista tecnico e chimico, la buccia del mandarino è ricca di D-limonene (contenuto anche nel limone), un composto chimico responsabile del tipico odore del frutto che agisce sull’organismo in vari modi: diversi studi hanno recentemente dimostrato come il limonene possa essere considerato un fattore protettivo della salute, grazie alla sua attività antinfiammatoria, capace anche di diminuire in parte la possibilità di contrarre tumori.
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