Chiamato anche “cimarolo” o “mammola”, il carciofo romanesco è considerato il re dell’orto. Tipica zona di coltivazione è il litorale laziale in particolare Ladispoli e Cerveteri, a circa 40 km da Roma.
Per la coltivazione del carciofo romanesco è molto importante la tipologia del terreno. I terreni di questa zona infatti sono molto ricchi di sesquiossido di ferro e il ferro lo ritroviamo anche nel cimarolo.Di forma sferica, molto compatto, un po’ schiacciato, con caratteristico foro all’apice. Le dimensioni sono grandi, il colore va dal verde a violetto e le brattee esterne presentano sfumature color violetto. L’apice è arrotondato. È privo di spine, dolce e gradevole al palato. Due le cultivar che attualmente vengono prodotte nel litorale di Ladispoli e Cerveteri: la “Castellammare”, precoce (inizio gennaio) e la “Campagnano”, tardiva (inizio marzo). La zona di produzione comprende anche alcuni comuni di Latina e Viterbo. La raccolta avviene manualmente. Inizia a gennaio per protrarsi fino a maggio.
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